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Inchiesta balneazione, cade l’accusa di falso per Alessandrini: resta quella per omissione

Resta in piedi solo l’accusa di omissione in atti d’ufficio per il sindaco di Pescara Marco Alessandrini (con lui anche il vice sindaco Enzo Del Vecchio e il dirigente comunale Tommaso Vespasiano), mentre cade quella di falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta sulla balneazione relativa all’ordinanza fantasma emessa ma mai divulgata della scorsa estate per l’inquinamento del mare.

A contestare l’accusa sono i pubblici ministeri Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio secondo le quali si prefigurerebbe l’omissione per non aver adottato tempestivamente azioni idonee a placare l’inquinamento del litorale.

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Ad archiviare il procedimento è stato il giudice per le indagini preliminari su richiesta dei pm. Gli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per decidere se farsi interrogare nuovamente, per presentare memorie difensive o per proporre nuovi accertamenti sulla vicenda.