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Emergenze abitative, 608 famiglie in attesa di un alloggio popolare

A Pescara sono ben 608 i nuclei familiari che si trovano in una condizione di emergenza abitativa e che sono in attesa dell’assegnazione di un alloggio popolare. A fornire questo dato è l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Antonella Allegrino, dopo l’incontro di questa mattina, lunedì 3 luglio, con la famiglia di Alanno che da qualche settimana si è accampata con una tenda nelle aiuole di piazza Italia, proprio di fronte al Comune.

Gli ultimi bandi utili all’assegnazione degli alloggi popolari, sia del Comune che dell’Ater, risalgono al 2013, quando le domande furono 750 di cui 648 ammesse e solo 138 videro l’assegnazione della casa in base alla graduatoria che è unica per Comune e Ater, e al 2015, quando la graduatoria non venne stilata e i 367 che presentarono domanda sono ancora in attesa di una risposta.

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«Siamo tutti consapevoli delle necessità di questo nucleo familiare», dice la Allegrino in riferimento alla famiglia Cucinotta accampata in piazza Italia, «di ritrovare serenità e stabilità, ma a differenza di altre famiglie, le cui richieste d’aiuto arrivano quotidianamente negli uffici delle Politiche Sociali, questa ha una via d’uscita che è rappresentata dall’alloggio popolare assegnato ad Alanno. Nel corso di un colloquio che ho avuto oggi con il neo sindaco, Oscar Pezzi, ho ricevuto garanzie che l’abitazione è in buone condizioni. Sono quindi disponibile a compiere un sopralluogo, insieme al neo primo cittadino e alla famiglia, per verificare le condizioni dell’alloggio e ad attivare una rete di associazioni e parrocchie che siano di supporto a questo nucleo familiare. Il problema della casa, purtroppo, è di grande rilevanza e non riguarda solo chi vive per strada, ma anche persone che affrontano situazioni di profondo disagi che non consentono loro di pagare un affitto».

L’assessore alle Politiche Sociali fa anche sapere che dopo la richiesta della famiglia di Alanno sono pervenute altre richieste anche da persone che risiedono a San Giovanni Teatino, Penne e in altri Comuni vicini, «che non possiamo assolutamente recepire perché, lo ripeto, avanzate da non residenti a Pescara».