Un esposto inviato al Commissario Europeo Ambiente, Affari Marittimi e Pesca, Karmenu Vella, e al direttore generale dell’Ambiente della commissione europea Aurel Ciobanu-Dordea e, per conoscenza, al vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, al vicepresidente del Gruppo Ppe Lara Comi e all’europarlamentare Aldo Patriciello riguardante il dragaggio del porto di Pescara.
È quello redatto dal presidente della commissione regionale di Vigilanza, Mauro Febbo, e dal capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri con l’obiettivo di fare chiarezza sulle operazioni di prelievo, movimentazione, recupero e smaltimento dei fanghi di dragaggio.
Questa la motivazione di Febbo e Sospiri nella presentazione dell’esposto:
«Abbiamo rilevato una serie di evidenti incongruenze e clamorosi paradossi contenuti nell’autorizzazione regionale. In primis, il documento stabilisce una potenzialità annuale di 20 tonnellate: questo significa che per trattare i 10.000 metricubi consentiti ci vorranno 850 anni, molti di più ovviamente dei 10 anni prorogabili previsti nell’autorizzazione sia per la vasca di colmata provvisoria sia dei 30 mesi previsti nella vasca di colmata prima della messa a dimora. Ogni anno infatti sono autorizzati non più di 11,76 metricubi (calcolata per il peso specifico dei fanghi di dragaggio di 1,7 t/mc). Inoltre è bene ricordare che parte del materiale dragato, pari a 700 mc, così come riportato nella determina del 13/04/2015, è classificato come “inquinato da destinare a smaltimento” e noi ci chiediamo, di che tipo? Che rischi ci sono? Appare molto strano inoltre rilevare l’attività della draga sul lato esterno della diga che difficilmente può essere ricondotta tra quelle autorizzate. Ci avevano detto infatti che avrebbero proceduto ad un semplice movimento sotterraneo ma sembra che i fanghi dragati vengano depositati proprio in prossimità della diga foranea.Fare chiarezza sulle operazioni in corso è fondamentale perché garantire un dragaggio efficace e risolutivo del porto di Pescara è strategico non solo per l’agibilità del nostro scalo ma è in grado di garantire risultati e benefici duraturi per la sua funzionalità. A tal proposito, Forza Italia chiede ancora al governatore D’Alfonso e al sindaco di Pescara Alessandrini di ufficializzare l’esito delle ultime batimetrie eseguite nel porto di Pescara per conoscere le nuove quote dei fondali e, quindi, come dicevamo, gli effetti concreti prodotti dall’ultimo dragaggio. La data del 18 luglio, quando dovrebbero riprendere i collegamenti passeggeri tra Pescara e le isole croate, si fa sempre più vicina, ormai manca un mese, ed è evidente che anche i nostri occhi sono puntati sul porto, specie dopo gli ultimi episodi, che hanno visto protagoniste tre piccole imbarcazioni, incagliate nella fase di uscita dallo scalo, rivelando, addirittura, che il porto era attraversabile a piedi, visto che i fondali misuravano appena 40 centimetri».
Infine Febbo e Sospiri chiedono chiarimenti anche riguardo al tema del piano regolatore portuale che si spera non slitti ancora.
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