Il ruolo del volontariato nella medicina e nella cura della patologia oncologica, gli obiettivi e la mission di coloro che decidono di impiegare il proprio tempo per supportare chi sta combattendo una “battaglia”.
Questi i temi affrontati nel corso del dibattito “Donne e Salute”, svoltosi nello “Spazio Donna-Ciclo di Incontri sotto le stelle”, inaugurato in via del Santuario da Anna Rita Rossini, membro della commissione Pari Opportunità del Comune di Pescara.
Tra le protagoniste dell’incontro, tutte al femminile, Milena Grosoli, vicepresidente della Lilt-Lega Italiana Lotta contro i Tumori, Sezione di Pescara. Presenti anche Gemma Andreini, presidente della commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo; Bruna Silvidii, dirigente Psicoterapeuta del distretto di Salute Mentale della Asl; Emanuela Carlitti, psicoterapeuta del centro Aspic di Pescara; Roberta Guidi, Naturopata del Centro Culturale SpazioPiù; e Federica Bernabè, insegnante di Yoga, oltre all’assessore alle Pari Opportunità Sandra Santavenere.
«Volontario oncologico lo si diventa in seguito a una propria malattia, o dopo aver vissuto la patologia di un congiunto, o semplicemente perché si avverte la necessità di fare di più, di mettersi a disposizione di chi ha bisogno di orecchie per ascoltare, occhi per incoraggiare e parole per dare forza», sottolinea Grosoli, «personalmente ho vissuto l’esperienza della malattia e ho conosciuto il professor Marco Lombardo, presidente Lilt, accettando di far parte di una squadra straordinaria, che contava già sulla presenza della nostra psico-oncologa, Maria Di Domenico, e di uomini e donne che noi chiamiamo “gli Angeli della Lilt”, gli angeli del quinto piano dell’ospedale civile di Pescara. E fare il “volontario oncologico” non è semplice perché avvicinare un paziente che sta lottando contro la malattia comunque significa prendere in carico il paziente e la sua famiglia, che cerca spiegazioni, speranze e obiettivi. E per quanto si cerchi di mantenere un certo distacco, è difficile non immedesimarsi in quelle storie di persone comuni. Da quattro anni la Lilt ha poi deciso di rafforzare il proprio impegno e la propria presenza sul territorio, non limitandosi alla corsia, ma aprendo “Casa Lilt”, in via Rubicone, che ha sempre le proprie porte spalancate per chi ha bisogno e che oggi è impegnata in quattro campagne di sensibilizzazione e di screening gratuito ogni anno».