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Divieto di balneazione, l’Aca: non dipende dal depuratore

Il nuovo inquinamento delle acque del mare, con il conseguente divieto di balneazione in tre diversi punti del litorale cittadino, non dipenderebbe dal malfunzionamento del depuratore.

A spiegarlo è l’Aca, secondo la quale «la gestione degli impianti di sollevamento della rete fognaria della città di Pescara non ha registrato alcuna anomalia e ha correttamente funzionato nel periodo di riferimento».

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L’Aca inoltre precisa che l’impianto di depurazione cittadino non è gestito da Aca ma da un operatore privato: «Tale impianto ha registrato sempre e con costanza parametri allo scarico di gran lunga inferiori ai valori limite di legge e, quindi conformi. Il risultato delle analisi non è, quindi, riconducibile ad alcuna delle attività dell’Azienda Acquedottistica».

L’Aca infine ricorda i lavori che sta eseguendo:

  • completamento del DK15  – Disinquinamento Fiume Pescara, opera sospesa negli anni scorsi e riattivata grazie a fondi Aca nel gennaio 2015 con oltre 3 milioni di fondi propri ed intervento regionale per circa 1,5 milioni di euro. Tale opera nella sua prima fase ha giá consentito la individuazione e la modifica di alcuni scarichi fognari al fiume non censiti in precedenza;
  • sostituzione del collettore fognario Via Raiale di proprietà del Comune di Pescara, la cui funzionalità è stata interrotta a seguito del crollo di parte della corsia dell’asse attrezzato, intervento avente un costo di circa 500mila euro affrontato con risorse proprie della sola Aca. Come già evidenziato dal Comune di Pescara la prossima erogazione dei Fondi del decreto “sblocca italia” consentirà la realizzazione dei lavori di potenziamento del depuratore di Pescara per un importo di circa 8 milioni e mezzo di euro.