Il ponte ciclopedonale di ferro sul fiume Pescara, dove un tempo passavano i treni, versa nel degrado come segnalano alcuni dei frequentatori abituali. Il percorso è infatti disseminato di rifiuti di vario tipo e, anche scorgendo lo sguardo verso il basso, lo “spettacolo” che si presenta non è sempre dei migliori.
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Al ponte si può accedere sia da via Orazio a sud che poco prima del ponte d’Annunzio a nord all’altezza di via Spalti del Re. Sul ponte l’immagine di degrado è ben visibile, con decine di scarpe e abiti abbandonati lungo i lati, bottiglie di vetro sia intere che a pezzi.
Poi arrivando alla curva che porta verso il campo Rampigna, si nota la staccionata divelta e ormai distrutta che giace tra la vegetazione incolta e rifiuti come lattine di birra e similari.
Sul lato sud invece, sotto al ponte, all’inizio della pista ciclabile del lungofiume permangono diverse persone senza fissa dimora che vivono e dormono in mezzo ai cartoni e in una condizione di assoluta precarietà.
Chi frequenta la zona e la pista ciclopedonale chiede una maggiore pulizia del ponte e un numero superiore di controlli.