Nella mattinata di oggi, martedì 26 maggio, i sindacati hanno dato vita a una protesta all’interno del Comune di Pescara.
Esponenti delle tre principali sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), e alcuni pensionati, si sono infatti presentati a Palazzo di Città e, muniti di bandiere, hanno fatto il loro ingresso all’interno dell’Aula consiliare, durante una seduta del Consiglio comunale.
Alla base della protesta, i tagli al sociale annunciati dal Comune, contro i quali i sindacati da tempo avevano espresso le proprie rimostranze, annunciando azioni anche “eclatanti”.
Umberto Coccia (Cisl), ha così spiegato le motivazioni dell’azione dimostrativa appena compiuta:
«Iniziamo una protesta forte e determinata.
Il bilancio scarica tutto sulle fasce deboli della popolazione, taglia le agevolazioni e le fasce di esenzione, tutte conquiste degli ultimi 15 anni che evidentemente sono stati anni di scarso controllo della macchina amministrativa e economico finanziaria. Si tratta di un’accetta che si abbatte sul sociale mentre la fascia di povertà si e’ allargata. E noi non lo possiamo accettare».
Alle parole dell’esponente Cisl hanno fatto eco quelle di Paolo Castellucci della Cgil:
«Si passa da un dissesto finanziario a un dissesto sociale ma non è giusto far pagare ai più bisognosi. È un’operazione immorale che contestiamo. Se la politica non è in grado è meglio che riflettano e vadano a casa».
Infine, ecco le dichiarazioni di Rosa Toritto della Uil:
«Quasi un anno fa il sindaco cominciava a parlare di pre-dissesto per evitare il dissesto, il commissario e le tasse al massimo, mentre ora sono loro a mettere le tasse al massimo. Da un taglio di 470mila euro si è passati a ulteriori 700mila euro e ora si sente dire che le risorse saranno ridotte ulteriormente».