La persona trovata carbonizzata all’interno della Fiat Panda a Città Sant’Angelo era una donna. È emerso dagli accertamenti del medico legale. Per l’identificazione, almeno dal punto di vista scientifico, si attendo i risultati di una serie di accertamenti, come la comparazione dei frammenti ossei con le tracce biologiche della proprietaria del mezzo e la comparazione del Dna.
Il corpo è stato ritrovato carbonizzato all’interno dell’abitacolo di una Fiat Panda in via dell’Autostrada a Città Sant’Angelo. L’auto è andata distrutta nel rogo e per la persona al suo interno non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno provveduto a domare le fiamme, e il personale del 118, giunto con un’ambulanza e un elicottero. Sulle cause del rogo sono in corso indagini dei carabinieri di Montesilvano. L’auto, una Panda, e’ andata distrutta nel rogo e non c’è stato niente da fare per la persona che si trovava all’interno, rimasta carbonizzata. Il mezzo è intestato a una donna della zona ma non è ancora chiaro se il corpo sia il suo. Anche su questo si concentra l’attività dei militari dell’Arma che stanno contattando i familiari. A lanciare l’allarme un uomo che ha notato il veicolo e il fumo: ha tentato invano di salvare la persona che si trovava all’interno.
Dai primi accertamenti sarebbe emerso che l’incendio che ha distrutto l’auto non è stato appiccato dall’esterno ma, volutamente, da chi si trovava all’interno. Il corpo era al posto di guida, l’auto non era chiusa a chiave, e l’uomo che ha tentato di intervenire è stato investito dalle fiamme e non ha potuto fare niente. Il mezzo è intestato a una donna di Città Sant’Angelo di 35 anni al momento non rintracciabile. Per queste ragioni si teme il suicidio.