«Per il secondo anno consecutivo l’Abruzzo si registra come regione fortemente critica e alla luce di quanto sta accadendo negli ultimi giorni su Pescara, Francavilla e altre località regionali, è ormai evidente che il problema non è più rinviabile».
A intervenire sulla questione della balneabilità del mare è Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo, che fa il punto a margine della presentazione di oggi, venerdì 14 agosto, dei risultati definitivi dei campionamenti eseguiti da Goletta Verde che ha rilevato come le situazioni maggiormente critiche si registrano lungo le coste di Marche e Abruzzo, penalizzate anche dall’elevato numero di corsi d’acqua, canali e fossi che sfociano in mare.
«Occorre un approccio di sistema», aggiunge Di Marco, «non siamo di fronte a una criticità dei singoli comuni o di singole responsabilità, l’intero sistema di depurazione abruzzese è in crisi e occorre accelerare sull’impiego dei 170 milioni di euro a disposizione. Bisogna mettere in campo una strategia che prenda in considerazione l’intero scenario della gestione dei corsi d’acqua, dal sistema di depurazione alla nuova legge sui fiumi, ai contratti di fiume, alla gestione rifiuti, etc. Solo con una visione d’insieme si può aggredire il problema alle sue radici. E non può sottrarsi a questa azione una riflessione sulle attività svolte da società come Sasi e Aca e della stessa Arta, che nelle parole del direttore generale Mario Amicone lo scorso luglio, dopo il passaggio di Goletta Verde, affermava che se avessimo confermato per l’Abruzzo i dati positivi sulla balneazione riscontrati dall’Arta, molto probabilmente la nostra “passeggiata sull’Adriatico” non avrebbe avuto tanta eco».
«Non possono sottrarsi alla discussione», conclude Di Marco, «neanche le associazioni di categoria degli operatori turistici, sempre attenti a discutere il metro di spiaggia o i volumi in più nei piani demaniali o sulla direttiva Bolkestein: non può esserci un turismo di qualità senza un ambiente di qualità! Ci auguriamo quindi una maggiore attenzione da parte di tutti e chiediamo alla regione e alla politica tutta di farsi parte attiva nella soluzione del problema, mettendo in campo tutti gli strumenti utili e funzionali alla causa, al fine di garantire la qualità ambientale del nostro mare e la salute di cittadini e turisti. Da tempo chiediamo un tavolo regionale sui contratti di fiume».