«Una diminuzione sia delle consulenze che dei ricoveri rispetto al 2014, anno anno in cui le temperature non erano state peraltro così elevate».
A parlare è la consigliera comunale Tiziana Di Giampietro (vice presidente della commissione Sanità e pediatria di famiglia) che anticipa i dati che saranno esposti domani, venerdì 7 agosto, nel corso della commissione Ambiente dedicata alla balneabilità delle acque, a cui parteciperanno il sindaco, Aca, Arta e anche soggetti competenti in materia sanitaria, dopo un confronto con Giustino Parruti, direttore dell’unità di Malattie Infettive dell’ospedale.
Stando alla casistica sanitaria riscontrata nei reparti dell’ospedale (dermatologia, pronto soccorso, ufficio igiene, pediatria e infettivologia) non ci sarebbe alcun problema relativo a gastroenteriti e problemi della pelle causati dall’acqua del mare, acqua che nel tratto di litorale antistante la zona di via Balilla registrava pochi giorni fa, il 29 luglio, valori di colibatteri (enterococchi ed escherichia coli) che superavano fino a 4 volte i limiti di legge.
Questo aggiunge la Di Giampietro:
«Anche dal territorio non è giunta all’ufficio igiene, diretto da Carla Granchelli, alcuna segnalazione di patologie infettive cutaneo-enteriche. Il reparto di Dermatologia dell’ospedale non segnala consulenze per staphylococcia cutanea, ovvero sovra infezione batterica dell’irritazione cutanea. I pazienti hanno fatto ricorso solo per patologie minime di tipo irritativo e non infettivo, correlabili all’aumento delle temperature dell’acqua del mare e non ad infezioni delle stesse. In Pediatria si sono avute consulenze e ricoveri solo per forme di diarree da rotavirus, tipiche di questa stagione e non aumentate rispetto al 2014. Tra i ricoveri non si è registrato neanche un caso di diarrea da coliformi, né da salmonelle».
La Di Giampietro spiega che «durante l’estate sono in agguato insidie di diverso tipo, alcune legate all’aumento della temperatura, provocano patologie che vanno dall’eritema cutaneo dell’idrosadenite (sudamina), in cui l’umidità impedisce l’evaporazione e il sudore si raccoglie in piccole bollicine sottocutanee. Queste possono macerare la cute che perde la sua funzione impermeabilizzante e si lascia penetrare da batteri presenti normalmente nell’ambiente che hanno così l’opportunità di diventare patogeni e creare infezioni che, per la loro ricorrenza, potremmo definire parafisiologiche, fino ad arrivare a forme patologiche (staphylococcie cutanee, gastroenterite da salmonella e coliformi). Lo stesso accade per le mucose dell’apparato gastrointestinale che, sia per una dieta più libera, sia per un aumento dell’inquinamento batterico favorito dal caldo, possono manifestare disturbi dispeptici fino alla diarrea».
In buona sostanza sarebbe tutto nella norma e addirittura ci sarebbero meno problemi rispetto alla scorsa estate. Fatto sta che i liquami ovvero le feci sono finite in mare dopo la rottura della condotta fognaria di via Raiale, che uno dei casi più gravi ha colpito un bambino di soli 4 anni con una forma aggressiva di impetigine (altri casi similari sono denunciati da settimane sui social network da centinaia di genitori), però dall’ospedale e dal Comune fanno sapere che è tutto nella norma e sotto la media del 2014.
Altri fatti sono che per cercare di smorzare l’effetto delle feci, in mare sono stati immessi 350 litri del disinfettante Oxystrong, che l’Arta ha ricordato come per legge fosse necessario emettere il divieto di balneazione e che tutta la vicenda è finita sul tavolo della Procura dopo l’esposto presentato dal portavoce di Fratelli d’Italia-An Armando Foschi al quale è seguito quello presentato dal Movimento 5 Stelle.
Anche il Comitato No Rifiuti, guidato da Alessio Di Pasquale aveva invocato l’intervento della magistratura, mentre l’associazione Pescara Mi Piace dell’ex vice sindaco Berardino Fiorilli aveva denunciato lo sversamento in mare dei liquami senza che la cittadinanza fosse avvertita di quanto stesse accadendo.