«Comportamenti inaccettabili e in spregio di ogni normativa dell’ufficio veterinario Asl di Pescara con un non favorevole costo-benefico per l’attività svolta». Questo quanto denunciato oggi, mercoledì 5 ottobre, dalle associazioni animaliste nel corso di un incontro che hanno avuto con il direttore generale della Asl di Pescara, Armando Mancini.
Alla riunione hanno partecipato Gabriele Bettoschi (Codici Abruzzo), Carmelita Bellini e Cristina Feriozzi (Dog Village), Gianfranco Bellini (Enpa), Stefania Barone e Monica Di Felice, (Lav), Pierluigi Guidi e Paola Canonico (Lega del Cane), Ambra Ferri (Oipa) e Alessio Di Domizio (Meta). È la prima volta che il direttore generale Mancini riceve i rappresentanti delle associazioni.
I referenti delle varie associazioni animaliste di Pescara hanno sostenuto le ragioni degli animali davanti al massimo responsabile della Asl e denunciato il modo di operare dell’ufficio veterinario della Asl di Pescara, ritenuto, sempre più spesso in aperto e ingiustificato contrasto con le normative nazionali e regionali in materia di randagismo e benessere animale.
Nello specifico sono state affrontate le seguenti tematiche: struttura e gestione canile sanitario, re-immissione cani sul territorio (al limite del codice penale), questioni relative alle colonie feline, problematiche di reperibilità veterinaria servizio accalappiamento cani.
Inoltre è stata consegnata a Mancini una approfondita relazione, sottoscritta da tutte le associazioni e corredata da una corposa casistica, dalla quale emerge come l’ufficio veterinario della Asl di Pescara ometta o rifiuti atti di propria competenza, senza giustificato e reale motivo, unicamente per una libera e arbitraria interpretazione delle normative vigenti.
«Un comportamento», affermano le associazioni, «che assume rilevante gravità, perché trae in inganno anche i Comuni che si avvalgono dell’attività tecnica della Asl, creando inutili sofferenze per gli animali, forti disagi per i cittadini e un non favorevole rapporto costo-beneficio per l’attività svolta».
Mancini ha assicurato, come richiesto dai rappresentanti delle associazioni, che sarà istituito un tavolo tecnico nel quale discutere richieste, urgenze e priorità. Gli animalisti hanno infine chiesto, che venga avviata con urgenza una indagine interna relativa anche alla quantificazione della spesa pubblica legata alla gestione del canile sanitario (che sorge in subaffitto in un area demaniale, mentre l’ambulatorio veterinario è costituito da un box in metallo, tipo container) e alla qualità del servizio offerto alla collettività.
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