Dovrà rispondere del reato di lesioni gravissime, D.P., 28enne albanese residente a Pescara, già noto alle forze dell’ordine, che ieri, martedì 8 novembre, è stato arrestato dalla Squadra Mobile e dalle Divisione Polizia Anticrimine della Questura pescarese per essere ritenuto uno dei responsabili del cosiddetto knock-out game che ha movimentato, in negativo, le notti della movida.
Il knock-out game è un pericoloso gioco criminale nato negli Stati Uniti che si è diffusosi in modo virale in Europa a causa di un effetto emulativo amplificato dai social network, in cui bande di giovani aggrediscono in strada ignari passanti, senza alcun preavviso, provando a «stenderli» con un solo pugno, per divertimento e per dimostrare agli amici di essere capaci di farlo.
L’ordinanza di custodia cautelare per il 28enne è stata emessa dal Gip (giudice per le indagini preliminari) del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio su richiesta del Pm (pubblico ministero), Valentina D’Agostino.
Tra i fatti contestati al 28enne c’è un episodio dello scorso 17 luglio quando un giovane pescarese subì una violenta e gratuita aggressione mentre, insieme a un amico, stava percorrendo, una delle vie limitrofe al lungomare nord. Il giovane venne colpito in modo proditorio con un violentissimo pugno al viso con un modus operandi coincidente con quello del famigerato knockout game. La vittima cadde al suolo con una grave trauma cranico con frattura della mascella, frattura scomposta dell’orbita oculare destra e frattura delle ossa nasali.
La conseguenza è stata un ricovero con operazione d’urgenza e una prognosi di 48 giorni.
Le indagini si sono basate proprio sul racconto della vittima che ha riconosciuto l’aggressore sia da una foto che nel corso di una individuazione personale disposta dall’Autorità Giudiziaria nelle forme dell’incidente probatorio.