Tre arresti sono stati eseguiti questa mattina, martedì 7 novembre, da parte della Guardia di Finanza di Pescara nei confronti di altrettante persone accusate di bancarotta fraudolenta per aver portato al fallimento una società che gestiva alcuni supermercati a marchio Simply ed Ecco.
Una ventina di militari del nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle stanno eseguendo una serie di ordinanza di custodia cautelare emesse dal Gip (giudice per le indagini preliminari) del tribunale su richiesta del Pm (pubblico ministero) al termine delle indagini preliminari nei confronti di 3 persone (una in carcere e 2 ai domiciliari) accusate di far parte di un gruppo criminale che ha creato realtà sociali tra loro utilitaristiche, attraverso il travaso i liquidità e condotto alcune di queste a decozione pervenendo al detrimento degli interessi economici di creditori privati e pubblici.
In sostanza, i 3 indagati, creavano e gestivano società improntate al loro tornaconto personale, lucrativo e illecito. I 2 anni di indagine hanno consentito di scoprire come la mente criminale del gruppo fosse un 59enne di Pesaro che dopo essersi spogliato di ogni carica societaria, proseguiva a programmare e ad attuare tutte le strategie economico-finanziarie della società, in modo del tutto autonomo rispetto agli amministratori formalmente nominati.
Oltre al 59enne è stata arrestata anche la moglie, una 52enne di Pesaro e uno dei collaboratori fidati, un 53enne di Mercatello sul Metauro in provincia di Pesaro-Urbino. Invece ad altre 2 persone, che fungevano da prestanome, un 68enne di Benevento e un 47enne di Pesaro, è stata notificata la chiusura delle indagini preliminari.
Il reato del quale dovranno rispondere è quello di bancarotta fraudolenta dato che avrebbero sottratto grandi somme di denaro dal patrimonio della Migliarini Store Pescara Srl (società titolare dei negozi a marchio Simply ed Ecco di Pescara), provocandone il fallimento.
L’operazione, denominata “Serial Failure”, ovvero fallimenti in serie, come fa sapere la Guardia di Finanza prende nome dal modus operandi con cui gli indagati erano soliti approcciarsi, con particolare riferimento alla “mente finanziaria” del gruppo, alla gestione di dodici attività commerciali allo stesso riconducibili, di cui la maggior parte in fallimento ovvero in evidente stato di decozione. Nello specifico, il dissesto finanziario della Migliarini Store Pescara Srl trae origine dal reiterato depauperamento delle finanze societarie che ha causato uno stato passivo di circa 7 milioni di euro.
Per accertare i fatti sono stati posti sotto controllo e ricostruiti i flussi finanziari e patrimoniali che hanno fatto emergere molteplici e ingenti prelievi di denaro contante dai conti societari oltre all’alterazione della contabilità con, per esempio, la cancellazione completa di interi blocchi di registrazioni, la contabilizzazione di costi fittizi e l’annotazione di meri giroconti e storni risultati privi di qualsiasi giustificazione economica.
In base alla ricostruzione di quanto messo in atto, dal patrimonio della Migliarini Store Pescara srl sarebbero stati distratti più di 5 milioni di euro così quantificati:
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