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Insegnante morto in Turchia, la salma tornerà sabato a Pescara

È previsto per sabato il rientro a Pescara della salma di Alessandro Angelucci, l’insegnante di 34 anni di Lanciano ma residente a Pescara che ha perso la vita lunedì 30 maggio in Turchia a causa di una caduta accidentale in un dirupo.

Il 34enne sarebbe scivolato durante un’escursione , precipitando in un burrone per circa 15 metri. Le ferite riportate durante la rovinosa caduta sarebbero pertanto risultate fatali per Angelucci. Il tragico incidente si sarebbe verificato nella zona di Kokaali, nel distretto di Karasu della provincia di Sakarya, a circa duecento chilometri di distanza da Istanbul. Sul corpo della vittima è stata disposta l’autopsia, che avrebbe rivelato come la causa della morte sarebbero emorragie interne letali.

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Angelucci, appassionato in particolare di storia bizantina, era arrivato in Turchia venerdi’ scorso per guidare un gruppo di studenti nel progetto Erasmus-Plus. Con lui c’erano tre minorenni e un 22enne, tutti originari del Viterbese. A organizzare la loro partecipazione al progetto della ong turca Kargenc, era stata l’associazione Prometeus di Viterbo. Si trattava di un viaggio per lanciare un messaggio contro la dipendenza delle droghe e che si sarebbe concluso il 5 giugno. Stando alle testimonianze, il gruppo si trovava in una zona naturalistica. Avevano appena attraversato un torrente. Poi a far perdere l’equilibrio ad Alessandro e a determinare la caduta nel burrone sarebbero state le sue scarpe bagnate.