«Nessun albero è stato finora tagliato per errore e, seppur a malincuore, siamo costretti ad abbattere 121 alberi, lo 0,7 per cento rispetto ai 17mila esemplari presenti in città, solo per l’incolumità pubblica e per la sicurezza dei cittadini».
Questo il chiaro messaggio che mandano in coro l’assessore al Verde Laura Di Pietro, il sindaco Marco Alessandrini e il dirigente comunale del settore Verde Giuliano Rossi ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste del coordinamento “Salviamo gli alberi” (ad alcuni di loro è stato negato l’accesso alla sala stampa del Comune da 2 agenti della polizia municipale che hanno chiuso a chiave la porta) e ai cittadini in merito alle enormi polemiche riguardanti il piano di abbattimento degli alberi deciso dal Comune a seguito della relazione dell’agronomo Massimo Rabottini. Relazione risalente a circa 9 mesi fa.
«Ci chiedono», fa sapere la Di Pietro, «la relazione fitostatica era necessaria? Pensiamo di aver fatto bene, fatta a fronte degli oltre 50 crolli che si sono verificati a causa del maltempo del marzo 2015 per assicurare ai cittadini la tranquillità e la sicurezza. Il mio assessorato riceve ogni giorno almeno 20 richieste di verifica della stabilità delle piante e un censimento del genere è una buona prassi, da rivendicare con orgoglio in una città che convive con gli alberi.Su via del Santuario le piante tagliate erano da tagliare. Tuttavia nella relazione c’è un refuso, una riga in più, ma che non ha comportato l’abbattimento di alberi sani perché non è la progressione numerica che conta quando si abbatte ma la posizione dell’albero, le sue caratteristiche e la foto che sono state verificate dal tecnico, dai nostri agronomi e dalla ditta prima di procedere. Ci sono altre segnalazioni? Le verificheremo come abbiamo fatto con le prime e se un errore umano c’è stato, avrà un peso e chi deve pagare pagherà. Ad oggi l’errore non risulta».
Gli ambientalisti denunciano che in via Colle di Mezzo sarebbero stati tagliati per errore diversi alberi, il Comune fa sapere che verificherà.
Il dirigente Rossi fa anche sapere come su 12 piante siano state operate delle manomissioni per cancellare i segni convenzionali (croce verde e puntino rosso) adottati per capire quali piante potare e quali tagliare, con la rimozione della corteccia e l’apposizione di altri segnali.
Infine il primo cittadino manda un chiaro segnale a chi ha sollevato il caso in Procura: «Oggi qualcuno dice che è un caso nazionale quello che accade a Pescara, eppure accade a Venezia, Rovigo, Genova, Roma, dove un pino proprio oggi è crollato ferendo 4 persone, però Pescara diventa un caso nazionale. Come mai? Questo mi conferma la polemica politica che qui immagino vada oltre gli alberi e invece riguarda il sottoscritto. Le polemiche politiche vanno in procura e io non vedo l’ora di andare a chiarire lì, perché le controversie degli uomini vengono accertate e ciascuno risponde delle proprie affermazioni e responsabilità. Questa operazione non la facciamo a cuor leggero, non siamo Attila come qualcuno ormai ci definisce».
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