Nuovi particolari emergono sulla vicenda dell’omicidio dell’anziano di Penne, avvenuto ieri, 13 settembre, nella sua abitazione.
Nello specifico, il maggiore Di Pietro fa sapere come, la testimonianza di un inquilino che avrebbe visto scappare un giovane nonché le riprese effettuate dalle telecamere abbiano giocato un ruolo chiave nel ritrovamento del presunto assassino.
Mettendo a confronto immagini e testimonianza, si è riusciti a riscontrare che l’arrestato è entrato e uscito dalla via in cui si trova la casa dell’anziano in un periodo di tempo di 37 minuti, compatibile con gli orari del delitto.
Alcuni residenti hanno inoltre riferito di rumori strani tipici di una colluttazione e di un televisore a tutto volume, con molta probabilità utilizzato al fine di coprire altri rumori.
Non si esclude che il presunto assassino si possa essere disfatto di alcuni vestiti nel corso della fuga e che possa aver commesso l’omicidio sotto effetto di sostanze stupefacenti, ma sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici a cui M.G. si è sottoposto ieri, 13 settembre.
Sul corpo dell’arrestato e soprattutto sul collo, sulla schiena e sul braccio sono stati rinvenuti dei graffi: l’uomo è stato sottoposto anche all’esame del dna. I risultati dell’autopsia, già in corso, chiariranno se la vittima era già deceduta o meno prima dell’incendio.
Il medico legale Cristian D’Ovidio si sta occupando di eseguire l’autopsia, incaricato dal pm Di Serio.
Inoltre, nel pomeriggio, i carabinieri del Ris di Roma faranno un sopralluogo nell’abitazione di Giammarino.
L’arrestato, nel frattempo, si trova nel carcere San Donato di Pescara in attesa dell’interrogatorio del gip Nicola Colantonio, che dovrebbe avvenire tra qualche giorno.