Fontanelle, il parroco sulla Notte Bianca: «Pescara non è solo centro e lungomare»

Si è da poco conclusa la Notte del Mediterraneo , definita dagli organizzatori  “notte speciale” e “notte straordinaria” ma non tutti la pensano come loro. Il parroco della Forania di Pescara Sud, don Max,  fa infatti sapere di non essere affatto contento del comportamento dell’attuale amministrazione comunale che a sua detta, si occupa principalmente della zona centro-lungomare, trascurando le zone periferiche.

Il sacerdote ha ringraziato i comitati festa delle varie parrocchie che hanno organizzato feste patronali e sagre animando, con le proprie forze, le periferie, anche le più degradate e che hanno raccolto offerte dai cittadini per pagare le orchestre che dovevano animare le serate ecc.

Don Max si chiede se è accaduta la stessa cosa per la Notte Bianca e sottolinea come siano stati raccolti contributi unicamente con le questue delle Messe e offerte varie per pagare anche manutenzione ordinaria e straordinaria di chiese e locali parrocchiali. Senza quegli introiti, molte chiese sarebbero destinate alla chiusura, e questo potrebbe accadere.

 

«Finalmente l’Amministrazione comunale con un voto bipartisan», afferma don Max,  «ha posto fine all’ingiustizia che vedeva i comitati-festa delle parrocchie “povere”, che dovevano pagare una tassa d’occupazione di suolo pubblico, che veniva invece risparmiata ai medesimi delle parrocchie ricche …che direbbe Robin Hood? Qualche lettore potrebbe chiedersi: esistono parrocchie povere e parrocchie ricche? Chiedetelo ai componenti dei Consigli Parrocchiali per gli Affari Economici oppure chiedete all’Agenzia per le Entrate oppure fatevi un giretto per i vari territori della città e troverete quartieri senza ambulatori medici, farmacie, edicole, supermercati, ristoranti-pizzerie, negozi d’abbigliamento e mercerie.  I giovani fuggono e nel nulla nessuno vuole scomparire. È notevolmente umiliante per un parroco di periferia sentirsi dire da una coppia che “ovviamente” ritiene preferibile celebrare un sacramento in una chiesa-santuario più monumentale; o anche vedersi recapitare una multa da parte della Polizia Municipale di euro 426,36 per un’affissione abusiva di una locandina dell’oratorio parrocchiale, con la quale si invitavano gli alunni della locale scuola elementare a partecipare alle attività dell’oratorio, al quale gli assistenti sociali del Comune dirottavano bambini con gravi problemi alle spalle e gli insegnanti della medesima scuola invitavano gli alunni a frequentare. Nella bella “Fontanelle”, dove da 8 anni sono parroco, dominata dalla chiesa parrocchiale più antica di Pescara, non esistono solo i noti problemi di spaccio della droga, dell’occupazione abusiva, degli alloggi sfitti delle case popolari, dell’usura, del caporalato e della dilagante povertà e non c’è solo il problema della “presenza del male”, ma anche, e soprattutto, dell’ “assenza del bene”».

Il sacerdote si rivolge ai politici facendo notare che Pescara non è costituita solo dal centro e dalla riviera, ma anche dalle tante periferie.
Don Max pone l’accento sul fatto che non sia possibile che ogni amministrazione comunale ponga un mattone magari nuovo, ma sempre nel medesimo luogo e ricorda agli amministratori, che le periferie esistono e continueranno ad essere “sempre meno periferiche” nella misura in cui essi se ne interesseranno.