La lettera di alcuni genitori in riferimento alla situazione del nido di Sambuceto.
Ecco quanto giunto alla nostra redazione da parte di alcuni dei genitori dei bambini della struttura in via Ciafarda, riceviamo e pubblichiamo:
AGGIORNAMENTO: A 24 ore di distanza dalla lettera, il sindaco ha risposto. Ecco la replica del primo cittadino QUI
Buongiorno,
la presente mail segue le precedenti da noi già inviate riguardanti l’asilo nido Arcobaleno di San Giovanni Teatino, del quale è stata interrotta la gestione pubblica con delibera di Luglio ed è stato concesso l’uso della struttura, vincolata ad asilo nido, dietro pagamento di canone d’affitto annuale.
La gara si è conclusa ad Agosto con la concessione degli spazi al primo classificato, il quale però pochi giorni prima della riapertura ha rifiutato l’aggiudicazione. Per cui il comune negli ultimi giorni del mese di Agosto ha provveduto a contattare il secondo classificato che ha accettato la concessione.
Ovviamente la rinuncia da parte dell’assegnatario ha complicato una situazione già di per sé caotica, penalizzando ulteriormente i genitori e i bimbi, già colpiti duramente dalle vicissitudini pregresse.
Il sindaco ha chiesto a più riprese la fiducia dei genitori, poiché si diceva sicuro di poter mantenere la qualità del servizio a costi minori. I genitori hanno atteso fin quando hanno potuto la positiva conclusione della faccenda.
Però la scarsa capacità dell’amministrazione comunale di affrontare adeguatamente e per tempo la problematica, ha comportato quanto segue:
Con delibera di Giunta nr. 180 del 30/0/08/2017, è stato necessario ripristinare per il solo mese di Settembre la gestione pubblica, prevedendo per essa una specifica iscrizione da parte degli utenti e applicando le tariffe stabilite con delibera di giunta del Marzo 2017 e differenti, in aumento, rispetto alle tariffe esistenti fino a Luglio. Ciò ha comportato lo slittamento della messa in mobilità dei dipendenti della società municipalizzata che si occupavano del nido che dunque, ad oggi, non conoscono ancora il proprio destino, se non la probabile mobilità a partire dal 30 Settembre 2017. Ci chiediamo con quale spirito le educatrici e gli altri dipendenti potranno affrontare il delicato periodo di inserimento dei bimbi al nido che perdura all’incirca proprio fino a quella data. Si dimostra ancora una volta l’insensibilità dell’amministrazione comunale verso il personale e soprattutto gli utenti del servizio
Le nuove tariffe, annunciate con comunicato sul sito del Comune, che partiranno dal mese di Ottobre, prevedranno una ulteriore iscrizione al nido questa volta alla nuova società concessionaria della struttura. Esse si suddividono in tre fasce a seconda del livello di ISEE degli iscritti e sono, per le fasce ISEE più basse, molto più alte di quelle esistenti ed anche di quelle proposte dai genitori stessi nei mesi precedenti per mantenere la gestione pubblica. Le altre fasce di prezzo, benchè simili alla proposta di cui sopra, risultano essere comunque più penalizzanti per i genitori poiché si applicano a partire da livelli di ISEE più bassi. Tutto ciò smentisce in maniera inequivocabile le promesse del sindaco in materia di riduzione del peso economico per i genitori, poiché le tariffe sono molto superiori a quelle applicate dalla gestione pubblica ed anche, soprattutto per le fasce più deboli, di quelle proposte dai genitori
Ad oggi risultano iscritti al nido meno della metà di quelli dello scorso anno e circa un terzo della complessiva capienza della struttura: ciò è stato determinato dal perenne clima di incertezza che ha da sempre circondato la questione e che non si è risolta minimamente dopo l’assegnazione della concessione, avvenuta ad Agosto inoltrato e che ha scontato anche il rifiuto del primo classificato. Poiché l’attuale assegnatario, si legge sempre nel comunicato del Comune, si impegna a mantenere l’attuale struttura del personale adibita al nido se verrà saturata la capienza della struttura stessa (di 120 posti) e poiché come dicevamo gli iscritti sono un terzo di tale capienza, risulta palese che gran parte delle educatrici oggi presenti non saranno riconfermate nel loro incarico: questo smentisce ulteriormente, semmai ce ne fosse bisogno, le considerazioni dell’amministrazione e spinge i genitori alla diaspora verso altre strutture.
L’amara conclusione della questione sarà dunque un drastico ridimensionamento della struttura attuale del nido Arcobaleno, la perdita di gran parte delle competenze acquisite negli anni e ancor più grave la completa perdita di fiducia da parte dei genitori, che vista la decisione tardiva dell’affidamento in concessione degli spazi e vista il grottesco andamento della connessa procedura, oltre ad una naturale cautela verso il nuovo concessionario, sconosciuto ai più e incaricato solo pochi giorni prima della riapertura, hanno ritenuto di rivolgersi altrove facendo perdere irreparabilmente al nido stesso una parte essenziale del bacino d’utenza esistente.
Certi che vorrete pubblicare il nostro sfogo, vi ringraziamo sin d’ora della disponibilità.
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