Ha tentato di togliersi la vita con un cappio al collo, ed è stato salvato solamente dopo ore di trattative.
Questo l’episodio che si è verificato nella serata di ieri, giovedì 3 settembre, a Montesilvano.
Protagonista della vicenda, il padre 52enne di un calciatore ex Parma.
L’uomo avrebbe tentato l’estremo gesto proprio per porre all’attenzione dell’opinione pubblica la vicenda del figlio (che in passato ha indossato anche la maglia del Pescara), e le conseguenze subite da quest’ultimo in seguito al fallimento della squadra emiliana.
Ad allertare le autorità sugli intenti suicidi è stato proprio il 52enne, che ha inviato numerosi messaggi per annunciare il gesto.
Sul posto sono immediatamente giunti i carabinieri di Montesilvano, e in particolare il comandante della locale Compagnia, Vincenzo Falce, ha avviato le trattative per cercare di dissuadere l’uomo dalle sue intenzioni.
Dopo la prima fase di trattative, il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Paolo Piccinelli, è riuscito a entrare nell’abitazione dell’aspirante suicida per proseguire nelle trattative.
Nel frattempo all’esterno si sono posizionati numerosi mezzi di soccorso, forze dell’ordine e semplici curiosi.
In casa, l’uomo è stato ritrovato con il cappio al collo e un coltello in mano.
Le trattative sono durate per un’altra ora, fino a quando l’uomo è stato calmato e ha desistito.
Il 52enne, come inizialmente richiesto, è stato messo in contatto con il magistrato pescarese Gennaro Varone, e proprio la promessa di un incontro con quest’ultimo avrebbe lo avrebbe fatto calmare modificando i propri intenti iniziali.
Alla fine della serata, l’uomo è stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Pescara per accertamenti