Emergono i primi dettagli sull’inchiesta relativa alla tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola.
A fornirli è stata, nel pomeriggio di oggi, lunedì 23 gennaio, Maria Cristina Tedeschini, Pm che si occupa dell’inchiesta con Andrea Papalia.
Queste le parole del Pm tedeschini: «Abbiamo aperto un fascicolo di inchiesta dove stanno confluendo tutti gli elementi informativi contro ignoti per disastro colposo e omicidio plurimo colposo.
Queste sono le qualificazioni giuridiche.
Tutte le circostanze relative alla costruzione in quel luogo dell’albergo, alla sua apertura, alla valutazione di una valanga lì, l’accesso della strada alla struttura, queste sono le valutazioni che si stanno portando avanti.
Non è molto diverso quello che noi facciamo nella costruzione di questa inchiesta rispetto agli interrogativi che tutto si pongono, giornalisti compresi.
Andando avanti concentriamo il lavoro sugli aspetti che più ci competono.
L’indagine è portata avanti insieme ad Andrea Papalia.
Tutto ciò che riguarda le comunicazioni è un tema importante di questa inchiesta: mail, messaggi, chiamate e WhatsApp.
Non tutte le inefficienze dei flussi comunicativi non appaiono rilevanti a livello causale.
Hanno avuto rilievo di alcune incongruenze tra comunicazioni e risposte ricevute ma hanno maggiore peso a livello mediatico, ma ragionevolmente sul piano della causalità non appaiono avere rilevanza giuridica.
Che ci siano stati ritardi da una centrale operativa nel rispondere a una chiamata di soccorso è stato verificato, che ci sia un nesso di casualità lo accerterà l’inchiesta.
Il ritardo della turbina è uno dei temi di approfondimento di questa inchiesta.
Altri elementi sono in corso di acquisizione.
Oggi alle 11 avevo 2/3 degli elementi relativi alle comunicazioni, a ora ho tutto.
So esattamente l’ora alla quale è stata inviata la mail dall’albergo e so chi l’abbia inviata.
Non mi risulta che qualcuno abbia risposto.
Le comunicazioni intercorse rispetto al rischio valanghe è un pezzo importante della vicenda.
La genesi della costruzione dell’albergo sarà sicuramente sotto alla nostra attenzione.
Verificheremo la compatibilità con la zona parco.
Ieri mattina io e Papalia non abbiamo eseguito un sopralluogo in senso tecnico, ma abbiamo svolto il primo momento per avere un contatto visivo diretto con la scena dei fatti che ci consente di avere una visione più completa e degli input interpretativi maggiore.
Abbiamo visto l’hotel, il canalone, gli alberi spazzati via e questo ci ha dato una consapevolezza maggiore.
Le mie impressioni non contano nulla a livello valutativo, l’inchiesta della Procura accerterà questo.
Crollo di un edificio già avvenuto e una serie di morti: su questo sta la nostra attenzione.
I ritardi dei soccorsi non hanno un nesso di causalità diretta.
I 2 rimasti all’esterno sono stati salvati e altri all’interno anche sono sopravvissuti.
Se tutte le autorizzazioni dell’iter concessorio alla costruzione fossero regolari ne prenderemmo atto.
Se fosse stato costruito su dei detriti il discorso cambierebbe.
Il rischio valanghe era estremamente elevato da 3-4 giorni prima in base a MeteoMont, servizio pubblico che si interfaccia con vari enti istituzionali.
Se non fosse stato un ordine di evacuazione che andava dato ci sarebbero responsabilità penali».
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