Dopo il vasto incendio sviluppatosi questa notte nei pressi di una discarica sita in località Colle Marcone, tra i territori dei Comuni di Chieti e Casalincontrada, abbiamo intervistato l’ambientalista Augusto De Sanctis in merito alla situazione del sito incendiato:
«L’area era già sequestrata. E’ un problema di intero sistema che non funziona e si fa fatica a risolverlo se non ci sono le istituzioni. Sarebbe meglio fare qualche rotatoria in meno e bonificare e controllare di più il territorio. Il problema era noto da diversi anni ma si continua a far finta di nulla, nemmeno i cittadini fanno nulla. Se io vivessi affianco a una di queste discariche, prima o poi mi incatenerei. Non si è creato un comitato, la situazione è stata sottovalutata anche dal punto di vista sociale. Io ho avuto paura quando ho visitato quel sito alcuni mesi fa. Era davvero impressionante, c’era di tutto, le foto sono raccappriccianti. Il sito era palesamente pieno di inquinanti aperti, farmaceutici, centinaia di pile riverse sul terreno che avevano perso tutto il contenuto e addirittura il cemento corroso». De Sanctis afferma che per la nostra zona non dovrebbero esserci grandi pericoli (Pescara, San Giovanni Teatino, Sambuceto) perché sembra che i fumi andassero più verso monte che non verso la valle.
Qui di seguito, la Galleria di Foto del livello di inquinamento della discarica solo qualche mese fa:
«Quel materiale però», aggiunge De Sanctis, «il piombo che stava nelle pile, i metalli pesanti che stavano in quei contenitori arriveranno molto diluiti verso giù, però contribuiscono ad una situazione drammatica. Non mi sembra che a Chieti in campagna elettorale si sia parlato di questo e si tratta di un sito ipercontaminato, uno stato conclamato di inquinamento. La situazione a Chieti Scalo è estremamente compromessa. Se non si formano più comitati, se si pensa solo a rifare le strade e alla movida, invece di pensare alla salute…se c’è disattenzione, se dal 2009 nessuno si è nemmeno preoccupato di acquistare un catenaccio per chiudere il cancello permettendo quindi che potesse entrare chiunque nel sito, vuol dire che è saltata tutta la filiera di prevenzione. Il livello di contaminazione nel chietino è veramente alto».