«Sono scioccato, è una vicenda drammatica, ho seguito tutta la notte le operazioni di soccorso. Il Comune ha fornito ogni mezzo a disposizione per accelerare e agevolare i soccorritori, nonostante, in quel momento, il territorio di Penne vestino fosse alle prese con una forte criticità legata all’emergenza neve. Sin dall’inizio ho avuto la percezione che fosse una tragedia».
Queste le parole del sindaco di Penne, Mario Semproni, medico ospedaliero, che ha seguito personalmente, al Centro Operativo Comunale di via Battaglioni Alpini, l’evolversi della situazione inerenti la valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano di Farindola.
«Penne è in ginocchio», aggiunge, «siamo stremati e senza risorse: ieri mattina ho chiesto aiuto sia al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, sia al ministro della difesa, Roberta Pinotti, affinché potessero invitare mezzi e militari. Mi auguro che Gentiloni possa venire presto qui da noi e verificare di persona la situazione. Abbiamo ancora case isolate, siamo senza corrente elettrica e riscaldamento, scarseggiano le medicine, capannoni artigianali crollati e molte aziende agricole sono distrutte. Il centro storico è ancora isolato. La giunta comunale si è riunita per deliberare lo stato di emergenza.
Il primo cittadino del centro vestino chiede anche aiuto e nel frattempo il Comune di Penne ha messo a disposizione dei parenti dei turisti dispersi nell’hotel Gran Sasso di Rigopiano un’area per l’accoglienza e fornito assistenza: si tratta dell’aula magna del presidio ospedaliero “San Massimo”, vicino la sede del Coc (postazione Croce Rossa Italiana).