Avrebbe rubato l’identità a un abruzzese accedendo a tutti i suoi dati sensibili, dal telefono, al conto corrente, alla mail e al conto PayPal: questi gli episodi dei quali si sarebbe reso protagonista un uomo denunciato dalla polizia.
A effettuare la scoperta, e a denunciare in stato di libertà un 45enne di Catania, per i reati di furto, falso materiale, frode informatica, sostituzione di persona, accesso abusivo a sistema informatico, gli agenti della Squadra Mobile.
Tutto ha avuto inizio quando, nello scorso mese di febbraio, la vittima, un uomo della provincia di Chieti, ha denunciato di aver subito degli accessi fraudolenti ai propri account di Google, PayPal, posta elettronica, conto corrente e al proprio numero di telefono.
I poliziotti della Terza sezione della Squadra Mobile, su delega della Procura della Repubblica del Tribunale dell’Aquila si sono messi immediatamente sulle tracce del pirata informatico, riuscendo inizialmente a individuare l’indirizzo IP dal quale era stato effettuato l’accesso fraudolento al conto PayPal (oltre che alla posta elettronica e a Google).
Nelle ulteriori indagini gli agenti sono riusciti anche a scoprire il modus operandi dell’hacker siciliano.
Una volta ottenuti i dati personali della vittima tramite un’attività di phishing (ossia tramite una mail “esca”), il pirata informatico, sostituendosi al titolare, sarebbe riuscito a entrare in diverse piattaforme utilizzate dalla vittima, e a compiere azioni e operazioni sostituendosi a quest’ultimo.
L’hacker avrebbe inoltre stampato una falsa carta d’identità a nome della vittima (utilizzando i dati ottenuti nelle azioni precedenti), e a ottenere così una Sim telefonica in un negozio della provincia di Catania, abbinata al numero della vittima abruzzese della frode.
E proprio utilizzando la Sim “gemella” appositamente “creata”, l’hacker sarebbe riuscito a sfruttare tutte le applicazioni alle quali quel numero di telefono era abbinato.
Tra queste anche l’app della banca, tramite la quale il truffatore sarebbe riuscito a ricevere degli Sms con codici per il prelievo di contante dagli Atm.
In tal modo l’hacker, pur non essendo in possesso della tessera bancomat della vittima (detenuta fisicamente da quest’ultimo), sarebbe riuscito a effettuare operazioni e prelievi agli sportelli automatici dal conto della vittima.
Le approfondite indagini della polizia sono però riuscite a smascherare e a identificare l’autore delle frodi.
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