È stato davvero difficile per Giuseppe D’Onofrio e sua moglie fare rientro nella loro casa di contrada Quercia Notarrocco a Francavilla al Mare dopo circa un mese dall’incendio doloso che l’ha quasi completamente distrutta.
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La Procura di Chieti ha infatti disposto, nei giorni scorsi, il dissequestro dell’immobile, nel quale i carabinieri della locale Stazione, diretti dal comandante Antonio Solimini, avevano rinvenuto 3 inneschi a riprova che si trattasse di un rogo doloso.
Dopo 30 lunghi giorni di attesa i 2 coniugi, che la mattina dell’incendio stavano facendo rientro dalla Svizzera, hanno potuto guardare con i propri occhi la devastazione provocata dalle fiamme che hanno mandato in fumo decenni di ricordi e sacrifici.
Con le lacrime agli occhi ma al contempo con la rabbia di chi vuole conoscere i nomi dei colpevoli, D’Onofrio cerca di ricostruire mentalmente gli oggetti e gli arredi che c’erano nei vari angoli della sua casa, che adesso avrebbe bisogno di oltre 300mila euro per essere riparata.
Con le scarpe antinfortunistica e con il caschetto da cantiere calpesta vecchie foto annerite e ricordi che hanno accompagnato la vita della sua famiglia. Il piano terra è quello che risulta più danneggiato: nel soggiorno-cucina restano solo gli scheletri degli elettrodomestici e dei mobili.
D’Onofrio indica una strada da seguire per le indagini, condotte a 360 gradi dai militari dell’Arma: ««Ho ritrovato la valigia dove custodivo tutti i documenti aperta su un tavolo ma vuota, questo è un chiaro segnale sulla direzione da prendere per trovare i colpevoli».
Nel frattempo anche il senatore Antonio Razzi, amico di D’Onofrio, ha lanciano una raccolta fondi allo scopo di aiutare la coppia a sostenere le spese di riparazione della casa.
Questo l’Iban al quale poter fare donazioni: IT09N0103077690000000621914.