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Comuni zona rossa Abruzzo, nuova ordinanza correttiva e integrativa del presidente Marsilio

Comuni in zona rossa in Abruzzo, nuova ordinanza correttiva e integrativa del presidente Marsilio.
Come annunciato dalla Regione Abruzzo nel pomeriggio di oggi, domenica 7 febbraio 2021, il governatore Marsilio ha firmato una nuova ordinanza “correttiva e integrativa dell’Ordinanza n.3 nella parte relativa ai comuni di Atessa, San Giovanni Teatino e Tocco da Casauria” (per guardare il testo completo dell’ordinanza 3 del 5 febbraio clicca su QUESTO LINK).

La nuova ordinanza del presidente della Regione, come specificato dall’ente regionale, è stata emessa per il seguente motivo: “Anche a seguito di un confronto con i sindaci interessati, si è ritenuto opportuno riscrivere i punti relativi alla disciplina da adottare, per evitare che si potesse ingenerare alcuna confusione. ”

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Di seguito la nota diffusa dalla Regione Abruzzo tramite social sulla nuova ordinanza correttiva e integrativa dell’ordinanza n.3:

Emanata un’ordinanza correttiva e integrativa per i Comuni in zona rossa
Il Presidente Marsilio ha emanato un’Ordinanza correttiva e integrativa dell’Ordinanza n.3 nella parte relativa ai comuni di Atessa, S. Giovanni Teatino e Tocco da Casauria. Anche a seguito di un confronto con i sindaci interessati, si è ritenuto opportuno riscrivere i punti relativi alla disciplina da adottare, per evitare che si potesse ingenerare alcuna confusione. Il Presidente ha chiarito ai sindaci che l’interpretazione che ne avevano data e le relative ordinanze comunali emanate che, soprattutto nei due comuni più grandi, avevano garantito l’integrale applicazione della disciplina di cui all’art. 3 del DPCM 14 gennaio 2021, era corretta e rispondeva allo spirito dell’Ordinanza presidenziale. Con la nuova Ordinanza si ribadisce e chiarisce che:
– nei comuni ‘zona rossa’ vigono le regole previste a livello nazionale dal DPCM, che consentono a tutti di recarsi al proprio posto di lavoro;
– i sindaci hanno, in deroga a tale disciplina, il potere di autorizzare o vietare l’ingresso o l’uscita dal proprio comune laddove esigenze di tutela della salute pubblica e/o urgenze indifferibili lo rendano necessario.