Alla luce del recente caso di truffe ai danni di imprenditori e di aziende scoperto dalla Squadra Mobile di Pescara, la polizia ha fornito alcuni consigli e suggerimenti utili per cercare di evitare possibili raggiri da parte di malintenzionati.
Si tratta di accorgimenti che potrebbero evitare, da parte di inconsapevoli imprenditori, di incorrere in truffe da parte di vere e proprie bande di “professionisti” del raggiro.
Ecco qui di seguito i consigli utili che la polizia di Stato ha diffuso per cercare di scongiurare possibili truffe ad aziende:
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- chiedere la visura camerale storica prima di fare affari con un’azienda che non si conosce;
- diffidare di chi ha cambiato troppi responsabili in pochi mesi, soprattutto se l’attuale titolare è molto anziano, troppo giovane o senza precedenti esperienze imprenditoriali, poiché potrebbe trattarsi di un prestanome;
- controllare la sede legale: tante piccole filiali in molte città, potrebbero essere utili a depistare le indagini;
- aziende che hanno la sede “fisicamente” vicina alla ditta che ordina la merce possono essere buone fonti d’informazione: potrebbero infatti aver notato strani cambiamenti negli ultimi tempi o sapere se il titolare (che potrebbe essere un “prestanome”) non mette mai piede in azienda;
- attenzione a chi non contratta tenacemente: gli imbroglioni sono interessati solo a farsi consegnare la merce, che tanto non pagheranno mai, mentre i veri imprenditori di norma cercano giustamente di ottenere il prezzo migliore. Tuttavia i “professionisti” della truffa più abili sanno benissimo come si comportano gli acquirenti onesti, e aggirano il possibile sospetto negoziando lo stesso fino all’ultimo centesimo;
- in alcuni casi a fare da prestanome potrebbero essere i titolari di aziende sull’orlo del fallimento, e purtroppo in questo caso la visura storica non serve a nulla;
- se un imprenditore resta truffato deve fare tempestiva denuncia, sperando così che la sua merce si trovi ancora nei magazzini dei truffatori;
- non presentare denuncia potrebbe agevolare, involontariamente, la prosecuzione della truffa in un altro luogo.
