Alta tensione in piazza a Civitella Casanova giovedì scorso, 16 luglio, nel corso della manifestazione organizzata dalle associazioni Codici Abruzzo e Protezione Animali Dog Village, che ha visto la partecipazione di animalisti e cittadini, in favore del cane Bella, un esemplare che da 5 anni viveva nella piazza del paese come cane di quartiere accudito dai residenti, ma che dal 30 giugno scorso è stato catturato e rinchiuso in una gabbia all’interno del canile “La Rupe” convenzionato con il Comune.
Scontro verbali tra i manifestanti e il sindaco Marco D’Andrea e l’assessore Augusto Recchia con i primi che accusano i secondi di non aver rispettato le normative in materia visto che Bella è stata rinchiusa perché considerata pericolosa prendendo in esame solo le lamentele verbali di alcuni cittadini.
«Purtroppo», dice Carmelita Bellini, presidente del Dog Village, «il confronto con sindaco e assessore è avvenuto in piazza e non come era stato chiesto dagli organizzatori della manifestazione nel suo ufficio al fine di trovare una ragionevole soluzione alle numerose violazioni delle normative che erano emerse nel recludere Bella».
Quattro i punti salienti rivendicati dagli organizzatori in favore di Bella:
- provvedimento di cattura ingiusto e carente di motivazioni;
- non sono state rispettate le normative vigenti;
- solo se viene accertata la pericolosità di Bella dall’unico organo tecnico preposto a farlo (servizio Veterinario Asl) e il cane dovesse quindi figurare iscritto nell’obbligatorio registro dei cani pericolosi, saranno interrotte le proteste per riportare il cane in piazza e ne verrà promossa
- l’adozione a persona capace, in grado di gestirne l’aggressività, dotata di patentino cinofilo;
- a oggi, tutto quanto previsto dalla normativa vigente in materia di cani ritenuti pericolosi è stata totalmente disattesa;
Gabriele Bettoschi, delegato alla Tutela diritti animali di Codici Abruzzo precisa come «il sindaco e il suo vice abbiano dimostrato numerose e gravi incertezze in materia di protezione animali».
Questo il punto di vista di Cristina Feriozzi, la storica responsabile di zona della Protezione Animali:
«Il sindaco D’Andrea, al momento, intende solo accertare se siano state commesse delle irregolarità nelle procedure, ma a suo avviso, il cane non può tornare libero e accudito dove ha vissuto serenamente per ben 5 anni, perché per lui è pericoloso. Dimostrando di non sapere che non spetta al sindaco accertare la pericolosità di un cane ma ai competenti servizi Asl».
Gli organizzatori proseguiranno la loro battaglia per liberare Bella ed evitare che non costituisca un pericoloso precedente e per far emergere ogni responsabilità per quanto successo.