Tela capovolta ritrovata davanti alla chiesa di San Francesco al Corso a Chieti: risolto il “giallo”.
La polizia, dopo aver individuato, grazie ai video delle telecamere presenti in zona, i due protagonisti della vicenda, ha fatto piena luce sull’accaduto.
Durante la scorsa settimana, infatti, appesa sulla balconata della scalinata della chiesa nel pieno centro di Chieti, era stata infatti ritrovata una tela capovolta raffigurante i due noti putti dipinti da Raffaello (ossia gli angeli facenti parte dell’opera Madonna Sistina di Raffaello Sanzio) “con delle strisce rosse che partivano dagli occhi a simboleggiare lacrime di sangue”.
Alla luce dell’avvenuto ritrovamento, sull’episodio erano partite le indagini da parte della Squadra Mobile teatina.
Gli agenti, nel giro di alcuni giorni, sono pertanto riusciti a rintracciare i due autori protagonisti della vicenda.
Stando a quanto riferito dalla polizia, si tratterebbe di due 20enni teatini prossimi a diventare studenti universitari.
I due giovanissimi sono stati pertanto ascoltati dagli agenti, e avrebbero ricostruito la vicenda raccontando alla polizia la loro versione dell’episodio. Ecco quanto riferito agli agenti da parte dei giovani:
“l’azione posta in essere non aveva alcun significato esoterico né tantomeno di minaccia verso chicchessia, volendo, al contrario, rappresentare simbolicamente con quelle “lacrime di sangue”, la sofferenza “degli angeli” nel vedere la società odierna intrisa di sentimenti di odio, violenza, pregiudizio e indifferenza”.
I due ventenni, sempre in base a quanto specificato dalla polizia, avrebbero “fatto ammenda del loro gesto non pensando che avrebbe potuto suscitare delle interpretazioni diverse dal messaggio che gli stessi volevano trasmettere arrivando addirittura a provocare un simile allarme sociale nella comunità teatina”.