Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita nel 2000 per ricordare la condizione di milioni di persone costrette a fuggire dai loro Paesi per via di persecuzioni, torture, violazioni di diritti umani e conflitti.
A partire dal 2001 in Italia c’è un sistema di protezione per coloro che richiedono asilo e per i rifugiati (Sprar) composto da una rete di enti locali che realizzano interventi di accoglienza per queste persone. Nella nostra città è attivo un progetto territoriale di accoglienza dal 2007 organizzato dal Comune in collaborazione con la Fondazione Caritas Onlus. I posti a disposizione, attualmente, sono 21 ma si sta pensando di incrementarli poiché si stanno trovando grosse difficoltà nell’accoglienza.
In occasione della Giornata del Rifugiato, quindi, si terrà un evento a porte aperte nel Centro d’Accoglienza intitolato “Io sono/sogno in Italia-Percorsi di vita:l’accoglienza nello Sprar. Conosciamoci“. L’evento avrà luogo alle 19:30 e si aprirà con la presentazione della mostra “Itinerario tra popoli” dell’artista Mirta Maranca. Seguirà un aperitivo e alle ore 20:00 si terranno i saluti istituzionali e una breve testimonianza di persone accolte nel centro. Interverranno il direttore della Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne Onlus, don Marco Pagniello e il sindaco di Pescara Marco Alessandrini. Dalle ore 20:30 verrà proiettato un video informativo sulla condizione dei rifugiati e testimonianze di buone integrazioni e famiglie amiche. Alle 21:00 ci sarà un momento di condivisione con una cena a buffet. Infine, alle 21:30 il cantautore “Papa Kane” allieterà la serata con un concerto e gli ospiti della struttura andranno in scena con un recital.
«A Pescara, in questi 8 anni», afferma don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne, «è stata garantita accoglienza a 124 persone offrendo servizi di orientamento, informazione e accompagnamento verso la riconquista di un’autonomia perduta e con l’obiettivo di rinforzare le opportunità di integrazione. Crediamo sia necessario partire da momenti di incontro e conoscenza come questi, per dire che l’integrazione è possibile. Il contesto in cui quest’anno si celebra la giornata, propone prospettive diverse e, a maggior ragione, vogliamo ribadire che l’emergenza non riguarda il numero di migranti ma l’incapacità di gestire l’accoglienza, al contrario di quanto avviene negli altri paesi Europei e a dispetto di quello che alcuni vogliono farci credere».
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