Avrebbe colpito con violenza la moglie per 5 anni con calci e pugni nel corso di litigi originati da futili motivi.
Per questa ragione ieri pomeriggio, martedì 20 febbraio, i carabinieri del Comando Stazione di Sant’Egidio alla Vibrata, diretti dal luogotenente Mario De Nicola, hanno notificato a un operaio 32enne del posto, G.E. le sue iniziali, la misura cautelare personale coercitiva del divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da essa frequentati.
A decidere la misura è stato il Gip (giudice per le indagini preliminari) del tribunale di Teramo, Domenico Canosa, su richiesta del Pm (pubblico ministero) Silvia Scamurra.
L’accusa per il 32enne è quella di aver maltrattato la coniuge di 30 anni, madre di 2 figli minorenni, per una durata di 5 anni con azioni violente, ingiuriose e minacciose oltreché prevaricatrici e vessatorie, anche di fronte ai figli.
L’uomo, che sembra fosse abituato a bere grandi quantità di alcolici, scatenava spesso litigi per futili motivi e in ogni occasione avrebbe picchiato con violenza la moglie sferrandole calci e pugni in ogni parte del corpo. Non contento, in tali circostanze, avrebbe anche offeso a brutto muso e più volte minacciato di morte la donna, anche davanti ai figli.
La vittima era costretta a subire queste violenze dal marito e si trovava a dover chiedere aiuto a familiari e vicini avendo paura per la propria incolumità e per quella dei figli.
Durante uno di questi episodi, nel quale il 32enne l’ha picchiata, la moglie aveva dovuto ricorrere alle cure del del pronto soccorso di Sant’Omero dove venne dimessa con una prognosi di 7 giorni.
Il marito violento, in virtù del provvedimento che gli è stato notificato, dovrà tenersi a una distanza di almeno 500 metri dalla moglie, dall’attuale dimora e dal luogo di lavoro della stessa e non potrà comunicare con alcun mezzo con la parte offesa.