Dopo aver adescato una 13enne su un social network, fingendosi anch’egli minorenne, avrebbe convinto la giovanissima a inviargli foto e video intimi tramite WhatsApp: questo l’episodio del quale si sarebbe reso protagonista un giovane ai danni di un’adolescente abruzzese.
A finire in manette, per produzione di materiale pedopornografico e violenza privata su minore, un 20enne di Sondrio, arrestato dalla polizia, in un’operazione che ha coinvolto la sezione Postale di Teramo, il Compartimento di Pescara, Lombardia e la squadra Mobile di Sondrio.
Gli agenti hanno eseguito la misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura Distrettuale dell’Aquila, e per la svolta nelle indagini è risultato determinante l’intervento di un’amica della giovanissima vittima.
Quest’ultima, dopo aver ricevuto le confidenze della 13enne su quanto stava avvenendo, avrebbe infatti contattato direttamente il giovane (che, come accennato, si stava spacciando per un 15enne), invitandolo a smettere.
Il finto 15enne (in realtà 20enne) si sarebbe però rifiutato, minacciando di diffondere sul web i video e il materiale già in suo possesso.
Alla luce di quest’ultimo risvolto, il ricorso ai genitori della 13enne i quali hanno provveduto a denunciare l’accaduto, e da lì le indagini culminate con l’arresto del 20enne.
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